
Questo nuovo impegno letterario si discosta da quelli precedenti e rivolge la sua attenzione alla mitologia classica, prendendo a riferimento una delle opere più famose di Publio Ovidio Nasone “Heroides. Le eroine”, una raccolta di ventuno lettere, che alcune eroine del mito scrivono ai loro amanti o mariti lontani e nelle quali narrano l’ansia e la paura di essere state dimenticate e abbandonate. Quella di Ovidio è un’opera ricca di riferimenti alla mitologia classica, riferimenti che un lettore inesperto farebbe fatica a comprendere; l’autore, pertanto, ha arricchito l’opera narrando tutti i miti ai quali il poeta fa riferimento, arricchendola con le notizie mitologiche dei personaggi citati. Per apprezzare al meglio l’opera è fondamentale conoscere tutti i personaggi che di volta in volta si incontrano e soprattutto il mito al quale il poeta fa riferimento, come quello di Orione, il cacciatore del quale si vendica Artemide e che Zeus collocherà nella volta celeste o quello di Filemone e Bauci, i due anziani poverissimi che nonostante la loro miseria offrono ospitalità a Zeus ed Ermes che ricompenseranno poi la loro generosità, un mito che illustra l’importanza della xenia, la sacralità dell’ospitalità nelle Grecia antica o quello di Medea che viene abbandonata dall’amato Giasone, dopo che lei, tradita la patria, il padre e il fratello, lo aveva aiutato a rubare il Vello d’Oro dalla Colchide; così come i miti e le imprese di quei personaggi che la storia ha poi elevato ad eroi. In definitiva questa rivisitazione delle “Heroides” vorrebbe coinvolgere i lettori in un viaggio emozionante, attraverso i miti ed i loro personaggi, lasciando una traccia duratura nel loro cuore e nella loro mente.