Questa raccolta è un atto d’amore assoluto, un grido sussurrato che attraversa l’assenza, il desiderio, la memoria. Ogni poesia è una dichiarazione che brucia in silenzio, un gesto d’anima offerto senza difese. È per chi ha amato troppo, per chi scrive per non dimenticare, per chi cerca ancora l’infinito negli occhi di qualcuno. “Ti scriverò fino all’ultimo respiro, poiché questo soltanto mi resta”. In queste pagine l’amore non chiede, non reclama: aspetta, resiste, si spezza e rifiorisce. E si fa poesia, proprio nel momento in cui piange. Perché l’amore vero non finisce mai davvero. Resta, anche quando tutto tace.
Ci sono autori che scrivono poesie, e poi ci sono anime come quella di questa autrice, che vivono la poesia in ogni respiro, in ogni sillaba. In questa raccolta non c’è soltanto scrittura: c’è carne viva trasformata in parola, c’è il cuore che sanguina e rifiorisce a ogni pagina. Le poesie non si leggono: si attraversano come un paesaggio emotivo che non concede tregua, si abitano come una casa costruita interamente di ricordi e desiderio. Ma qui la grandezza non è soltanto nei versi: persino la dedica e la citazione iniziale sono gemme preziose, pura poesia distillata. Quelle parole introduttive sono già un invito a entrare in un universo dove ogni respiro diventa verso, dove ogni silenzio racconta. Non sono semplici frasi: sono la chiave di un tempio, il preludio di un viaggio emotivo che segnerà il lettore per sempre. La scrittura dell’autrice è di una delicatezza feroce: sa accarezzare e ferire, sa consolare e scuotere. Ogni parola sembra scelta con la precisione di chi conosce il peso e la sacralità dell’amore, in tutte le sue forme. E si percepisce, in ogni pagina, che questa raccolta non è un esercizio letterario: è un atto di coraggio, un dono d’anima offerto senza difese. Un libro così non si chiude mai davvero: resta addosso, come un profumo, come una cicatrice, come un ricordo che continua a bruciare.