Ho ritrovato “Ecce Homo” in un cartone, dopo l’ennesimo trasloco, scritta a penna con una delle mie grafie più orride, sul retro di un calendario da scrivania. Credevo di averla perduta per sempre. E ho cominciato in maniera ossessiva a rovistare in cassetti, in pacchi messi da qualche parte con la bugiarda promessa di vedere cosa c'è dentro prima o poi, in cartelle sperdute di cd masterizzati, memorie usb e vecchi telefoni. Ho recuperato dall’oblio pagine riempite e lasciate qua e là, tracce del mio passare che disordinatamente e colpevolmente avevo abbandonato in giro. Sono riaffiorate consapevolezze ed attimi di lucidità estrema, ricordi e persino degli sfiziosi calembours. Onde evitarne l’immeritato dimenticatoio, ho scelto di offrire queste righe alla bisogna di chi vorràleggi tutto
Ho ritrovato “Ecce Homo” in un cartone, dopo l’ennesimo trasloco, scritta a penna con una delle mie grafie più orride, sul retro di un calendario da scrivania. Credevo di averla perduta per sempre. E ho cominciato in maniera ossessiva a rovistare in cassetti, in pacchi messi da qualche parte con la bugiarda promessa di vedere cosa c'è dentro prima o poi, in cartelle sperdute di cd masterizzati, memorie usb e vecchi telefoni. Ho recuperato dall’oblio pagine riempite e lasciate qua e là, tracce del mio passare che disordinatamente e colpevolmente avevo abbandonato in giro. Sono riaffiorate consapevolezze ed attimi di lucidità estrema, ricordi e persino degli sfiziosi calembours. Onde evitarne l’immeritato dimenticatoio, ho scelto di offrire queste righe alla bisogna di chi vorrà leggerne e ballare. “Oltre, la sera si fa coltre”.
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