
Nel Terzo Cunto della Posilecheata, Pompeo Sarnelli intreccia fiaba e satira, lingua e identità. Attraverso l’analisi del suo lessico, questo studio illumina un Seicento napoletano vivace, dove il dialetto smette di essere voce minore e si fa linguaggio d’arte, ironia e orgoglio. Tra glossari e suoni antichi, il napoletano di Sarnelli rivela la forza di una lingua che sopravvive ai secoli e parla ancora al presente, restituendo alla parola popolare la sua nobiltà letteraria.