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Matilde Claudia Torella


Matilde Claudia Torella nacque a Buccino, all’inizio del secolo scorso, al civico n. 30 di un palazzo di via Egito, incastonato nel versante nord della collina, avvolto nelle ombre del castello medievale e sferzato dal furioso vento di tramontana.Antica e nobile fu la sua famiglia d’origine ma, soprattutto ricca di storie. Storie di uomini e donne, i cui destini e le cui azioni, spesso , incrociarono e s’intrecciarono con gli eventi della grande Storia. Come l’antenato Claudio Guèrdile, patriota del Risorgimento che, in qualità di colonnello dei Garibaldini, partecipò ai combattimenti del 1859-60, fino alla definitiva cacciata dei Borboni dal Regno delle due Sicilie. Furono proprie quelle storie, affascinanti e avvincenti , avidamente ascoltate e gelosamente custodite nella memoria da Matilde fanciulla, a trasformarsi nella miniera di materiali preziosi da cui, in seguito, avrebbe attinto, a piene mani, Matilde scrittrice, per le sue creazioni letterarie. Ne è un esempio il romanzo “Dame in crinolina e giovani eroi”, saga di due antiche famiglie, prezioso affresco della società buccinese tra il XIX e il XX secolo. Matilde con il suo straordinario bagaglio di memorie, lasciò Buccino, sposa e si trasferì a Milano, dove visse e lavorò fino alla morte.
Fu una lunghissima vita la sua, dedicata alla famiglia e alla scrittura, sua grande passione.
Una scrittura sorprendentemente moderna, senza fronzoli, sbavature, eccessi.
Una scrittura essenziale, nitida ed efficace, che, con pochi tratti decisi, disegna i personaggi, evidenziando, con maestria, quei particolari che ne rivelano la natura profonda. Personaggi ritratti nel gioco antico e sempre nuovo di quella sorprendente incognita che è la vita.
Autrice di romanzi e novelle, a partire dagli anni 30, Matilde Torella collaborò con Eva, Le grandi firme, Le vostre novelle e altre riviste e settimanali a tiratura nazionale.
Nel 1938 vinse il Premio Bagutta per la novella “I Fiori che non fiorirono”, pubblicata sul n. 371 di “Le Grandi Firme”.
Nel ‘45 fu invitata dal grande Giuseppe Marotta, autore dell’indimenticabile “L’Oro di Napoli”, direttore di “Novella”, a collaborare alla sua rivista, insieme alle più prestigiose firme della novellistica italiana e straniera.
Per Matilde, milanese di adozione, la distanza fisica da Buccino non si trasformò mai in distacco né in atteggiamenti snob.
Anzi! Coltivò e custodì, come un bene prezioso, l’amore e l’attaccamento alle proprie radici, sintetizzandolo efficacemente nella dedica ai nipoti, in “Dame in crinolina e giovani eroi”, con queste parole : Ai miei nipoti, affinchè sappiano che nei ricordi del passato è il loro avvenire”.
E proprio dal bisogno di esplorare e conoscere il nostro passato, è nato il desiderio di restituire, con questo scritto e con la ristampa delle sue opere, alla memoria della comunità buccinese, la figura e il profilo di una donna raffinata, colta ed estremamente discreta, che usò il suo talento letterario per rendere omaggio, anche al proprio paese e alla propria gente.
Nella memoria e nella conoscenza risiede la nostra forza, a patto però, che sappiamo trasformarle in linfa vitale per immaginare e alimentare il nostro futuro.

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