Giovanni Righetto

Giovanni Righetto (Treviso 1942 – Roma 2014), conosciuto come Gianni, rimane orfano in età precoce ed a 18 anni si trasferisce dalla sua amatissima Treviso a Roma dove viene arruolato nel prestigioso Corpo dei Corazzieri, Guardie del Presidente della Repubblica. Egli svolge per oltre 40 anni questo lavoro con zelo, serietà ed onestà arrivando al massimo grado raggiungibile. Nel tempo libero a disposizione Gianni però si dedica alle sue più grandi passioni, ossia il teatro ed la letteratura. Recita in varie opere di Pirandello (per cui nel 1976 riceverà anche un premio), Musil, Synge e Feydeau; nel frattempo scrive anche numerose opere letterarie per alcune delle quali otterrà dei riconoscimenti, come per la poesia “Quella evanescente luce” nel 2004 o come per il saggio “La mia maratona” nel 2009. Si dedica anche alla narrativa, non solo con “L’indenne”, ma anche con “Dalle Alpi al Quirinale” nel 1982, vera e propria autobiografia. Fra le altre attività si ricordano partecipazioni alla redazione di articoli per testate nazionali e locali, e attività canore come basso-solista nel “Coro Polifonico Tiburtino”.